Gioco euristico, cosa è e perché è importante
I piccoli sono curiosi per natura. Ed ecco che assecondare questa loro propensione diventa importante per favorire lo sviluppo delle loro facoltà, sia cognitive sia motorie.
Si sente sempre più spesso parlare di gioco euristico, sia negli asili sia come consiglio per le attività da proporre assolutamente ai propri figli anche in casa. Ma che cos’è?
Il termine deriva dal greco “eurisko”, che significa “scoprire”, quindi niente di complicato, semplicemente si incoraggia il bambino ad esplorare con i propri sensi oggetti di uso comune.
In realtà questo approccio si realizza anche senza l’intervento dell’adulto, nel senso che i piccoli tra i 12 e 24 mesi attraversano naturalmente questa fase di scoperta, interagendo col mondo circostante.
Ma in che modo? Il bambino in questa fase scopre gli oggetti eseguendo alcune azioni su di loro, tra di loro e nello spazio circostante.
Tipiche azioni possono essere il semplice spostamento dell’oggetto da una posizione all’altra, il travaso, infilare, provare a sovrapporre gli oggetti o metterli in serie, provare a farli rotolare, sbatterli, scuoterli.
Un gioco sensoriale
I bambini esplorano coi sensi, quindi il gioco euristico è sì una semplice esplorazione sensoriale, ma per sfruttarne al massimo le potenzialità ci sono alcuni requisiti.
I materiali per il gioco euristico
Ideale è mettergli a disposizione materiali poveri, naturali, quotidiani, da presentare tipicamente separati in vari cestini secondo i diversi usi, con oggetti che si relazionano tra loro, da turnare di volta in volta.
Esempi di semplici materiali da utilizzare sono pigne, anelli di legno, nastrini di tessuti diversi, mollette, tappi di sughero, barattoli, palline, cucchiai etc.
Da evitare i giochi “pronti”, dove ci sia un’azione già predeterminata da fare (es. gli incastri o i puzzle), proprio perché limitano l’esplorazione spontanea.
Ricordarsi anche di avere a disposizione tanto materiale uguale per ogni bambino, per evitare conflitti o turni. Anche in questo caso verrebbe meno la spontaneità.